“La Voce attraverso” by Pietro Bisignani is a unique work that examines carefully and from various points of view all that’s connected to the song. It is not a work to give answers in assumptive way, but it wants to ask questions and wonder the real purpose of what happens, because of the phenomena related to song with psychological, physiological and chemical references.
The author starts telling about his experiences in the tribal communities of Brazil and Paraguay, then studying all the multiple facets as well as practical singing exercises.
“La Voce attraverso” di Pietro Bisignani è un’opera unica nel suo genere perché esamina con attenzione e da diversi punti di vista tutto ciò che ruota intorno al canto. Non è un’opera che vuole dare risposte in tono autoritario e cattedratico, ma vuole soprattutto porre domande e chiedersi il perché delle cose, il perché dei fenomeni legati al canto con riferimenti di carattere psicologico, fisiologico e chimico.
L’autore racconta le sue esperienze nelle realtà tribali di Brasile e Paraguay passando poi ad esaminare tutte le molteplici sfaccettature fino alle esercitazioni pratiche di canto.
L’AUTORE
Pietro Bisignani inizia la sua attività artistica nel 1985 quale componente del Coro da Camera della RAI di Roma. Nel 1986 vince il concorso indetto dalla RAI ed entra a far parte del coro lirico-sinfonico. Nel 1988 diventa cantore stabile nel servizio liturgico (Cappella Musicale Pontificia “Sistina”), in Vaticano. Nello stesso anno si dedica all’insegnamento di tecnica vocale, teorizza un personale approccio pedagogico sulle arti del cantare e sulle cure della voce. Attraverso i suoi numerosi viaggi-studio in Sud America viene in contatto con il grande patrimonio musicale delle popolazioni autoctone parlanti il Guaranì, Makà, Quechua, Yoruba, Otavalo; si dedica così ad una ricerca vocale-musico-antropologica. Apprende direttamente sul campo canti tradizionali in forma di rappresentazione rituale studiandone l’approccio comunicativo d’insieme e, come esigenza naturale, l’emissione sonora di tali antichi idiomi osservandone alcune tracce di trasformazione-evoluzione linguistica, da cui, il cosiddetto “scarto vocalico” voce-idioma. A Roma incontra due figure professionali che saranno molto importanti per il suo percorso: il Foniatra Prof. Giovanni Ruoppolo (anni ’80) e lo Psichiatra Prof. Jerome Liss (anni 2000) con cui inizia, nei differenti ambiti, una collaborazione-studio-ricerca e scambio sulla comunicazione umana, vocale e psicoemotiva, in arte. Negli anni si è esibito come chitarrista (Classico, Jazz, Bossa Nova e Pop), cantante (lirico, Lieder, Gospel), direttore (di cori e piccoli ensemble orchestrali). Dagli anni ’90 sviluppa un’idea musicale multietnica (strumentale e vocale), collabora con artisti stranieri di diverse culture, creando progetti di incontro musicale interreligioso, soprattutto. Attualmente si occupa di educazione e cura musico-vocale (espressiva), di arricchimento percettivo sensibile (dei sensi) in arte. Partito dalla comunicazione attraverso la Psicologia di Paul Watzlawick, Rudolf Arnheim, Jerome Bruner, passando per la filosofia di Plotino, Aristotele, Hegel, approda alle neuroscienze di Giacomo Rizzolatti, Sebastian Seung, Daniel Levitin, e si avvicina così alla comunicazione con specifiche difficoltà (Afasie); per questo, dal gennaio 2016 è in diretto contatto con il Prof. Tommaso Fulgente (Neurologo)